…quelle persone sane, con un bel colorito, aspetto piacevole, genuine, simpatiche. Quarto anno delle superiori negli Usa, tutti gli esami dati nei tempi e un bel 108 alla tesi finale – perché 110 sarebbe irritante. Idee chiare e molto sport, foto d’estati in mezzo alla natura, week-end in città d’arte e qualche viaggio avventuroso. Famiglia incoraggiante, aperta, colta, numerosa, “e porta pure i tuoi amici a cena!”. Vita sociale vivace e qualche ubriacatura involontaria, ma nessuna nottata passata davanti all’ingresso di una discoteca a chiedersi “perché?” con una bottiglia in una mano e una sigaretta nell’altra. Un lavoro interessante e ben retribuito, di quelli per cui dopo averti chiesto “di cosa ti occupi?” le persone ti guardano con deferenza e/o sincera curiosità – e vogliono continuare a conversare con te, perché tu sei un tipo interessante. Un paio di delusioni amorose, e poi arriva il fidanzato con professione analoga, innamorato e dolce, e con lui un bel matrimonio in grande ma per niente pacchiano. A cavallo dei trent’anni due bambini: un maschio e una femmina, naturalmente. “A volte la vita è difficile, ma basta poco per ritrovare il sorriso!” Esiste gente così.
Io li ho visti.
Persone che sembrano costruite apposta per seguire il modello di vita che, mi dicono dall’alto, dovremmo seguire tutti. Persone approvate dall’autorità e invidiate dagli altri (senza nemmeno un guizzo di malignità), perché loro nella vita si muovono con grazia e niente li ammazza – se non una pacifica morte nel sonno a 95 anni.